… e se gli eredi non fossero d’accordo nel vendere una proprietà ereditata?

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Cosa fare se vi è disaccordo sulla vendita dei beni facenti parte della comunione ereditaria: tutte le soluzioni.

A seguito della morte di vostro padre, tu e i tuoi tre fratelli avete ricevuto in eredità degli immobili. Si tratta di case e terreni che si trovano nella città in cui vivevano i tuoi genitori, ma voi eredi, invece, da tempo vi siete trasferiti per lavoro, ognuno in un luogo diverso.
Mantenere la proprietà di questi immobili ti sembra quindi inutile, meglio sarebbe, a tuo avviso, venderli e investire diversamente il denaro ricavato.
Purtroppo, però, non siete tutti d’accordo, infatti due dei tuoi fratelli concordano con te, mentre il terzo si oppone alla vendita, affermando che si tratta di beni di un certo pregio e che comunque essi costituiscono un ricordo della vostra infanzia e prima giovinezza.
Non sai come uscire da questa situazione?
Leggendo questo articolo troverai certamente la soluzione che fa per te; infatti vedremo cosa succede se non tutti gli eredi vogliono vendere, i diversi rimedi previsti dalla legge e cosa conviene fare per risolvere il problema nel modo più indolore possibile.

Cos’è la comunione ereditaria?

La comunione consiste nella titolarità, da parte di più persone insieme, della proprietà o di un altro diritto reale (ad esempio servitù, usufrutto, abitazione).

Il diritto di ogni partecipante alla comunione è espresso in quote; queste ultime possono essere uguali oppure diverse.
Esse non corrispondono a una frazione ideale dei beni in comune, non a una porzione identificabile fisicamente.

La comunione ereditaria è quella che si instaura tra gli eredi di una persona dopo l’accettazione dell’eredità.
L’accettazione dell’eredità avviene innanzi al notaio con il versamento di un’imposta fissa comunemente detta imposta tacita di successione

Non tutti gli eredi vogliono vendere: quali sono le soluzioni bonarie?
Per vendere uno o più beni facenti parte del patrimonio ereditario occorre il consenso di tutti gli eredi.
I problemi nascono quando qualcuno di essi rifiuta di farlo. In tal caso, è possibile praticare una delle seguenti soluzioni bonarie:

  • dividere il patrimonio ereditario;
  • cedere singole quote ad altri eredi o a terzi.

Se il patrimonio è costituito da molti beni e gli eredi non sanno come dividerli può essere utile, prima del rogito notarile, affidarsi a un tecnico che aiuti a farlo, tenendo conto anche delle dimensioni e del valore degli immobili.

La cessione di una o più quote dell’eredità:
Se non si trova un accordo per dividere l’eredità, un’alternativa è la cessione di una o più quote di essa, in questo modo, gli eredi che vogliono vendere realizzano, sia pure in modo diverso, il loro obiettivo.

Le singole quote possono essere vendute:

  • ad altri coeredi, infatti, può essere che l’erede che non vuole vendere sia interessato ad acquisire le quote degli altri per diventare interamente proprietario dei beni in questione;
  • a terze persone.

Non tutti gli eredi vogliono vendere: quando rivolgersi al tribunale?

Per completare il quadro su cosa succede se non tutti gli eredi vogliono vendere, vediamo quello che si può fare se le soluzioni bonarie sopra descritte non funzionano.

Il principio è che nessuno può essere obbligato a restare comproprietario di uno o più beni contro la propria volontà; pertanto, ogni coerede può rivolgersi al giudice chiedendo la divisione giudiziale.  Competente è il tribunale del luogo in cui si è aperta la successione, cioè quello dell’ultimo domicilio del defunto.

Se la divisione è impossibile o se gli eredi non l’accettano, l’unica soluzione è la vendita. Quest’ultima si svolge in forma di asta e il ricavato viene poi diviso tra gli eredi, al netto delle spese di procedura.

Va però detto che, se non si trovano immediatamente compratori, il prezzo viene ripetutamente ribassato per invogliare all’acquisto.
Il risultato è che gli eredi che non sono riusciti a mettersi d’accordo ricavano molto meno rispetto a quanto avrebbero potuto realizzare vendendo i beni d’intesa tra loro e a prezzo di mercato.

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